Stefano Zito è per molti una figura quasi mitologica, il primo “grillino” eletto nella provincia di Siracusa, il primo con un volto divenuto familiare. Due mandati all’Ars, il secondo con oltre diciottomila preferenze, un record formidabile che se lo fanno esponenti di altri partiti uno comincia a storcere il naso e chissà che cosa si immagina, ma con Zito questo non accade perché ha la faccia da bravo ragazzo.
Poi ognuno è libero di pensarla come vuole, apprezzarne o meno l’impegno politico di questi anni, considerarlo ingenuo o fanatico, concreto o evanescente, composto o ingessato, del resto, le elezioni e le preferenze servono proprio a questo.
Per molti Stefano Zito, in questi anni da deputato regionale, si è fatto apprezzare per i modi garbati e la pacatezza del suo agire e già questo, in un mondo di personaggi alla ricerca di visibilità e pronti a spararla grossa, è una medaglia da appuntarsi sul bavero.
Adesso, Zito fa un passo indietro e non si ricandida, fedele a quella regola dei due mandati che era vangelo, poi era stata modificata, poi il “mandato zero” e poi è finita come sappiamo, con un Movimento 5 Stelle in frantumi, denti avvelenati, fazioni, iene e cocci sparsi un po’ ovunque.
“Chi mi conosce – scrive Zito su Facebook – sa come in questi ultimi 3 anni sono stato molto critico su alcune scelte che si sono prese a Roma. La riforma Cartabia, la fiducia a Draghi, la strategia di Di Maio e del suo cerchio magico, la coalizione con Forza Italia e Renzi sono le cose che tutt’ora non digerisco”. “Tutto questo ha gettato e getta un velo che copre il lavoro di molti portavoce preparati che non pensano né alle poltrone, né ai selfie né alle ricandidature ma il loro unico obiettivo è aiutare i territori e aggiustare ciò che la vecchia politica aveva distrutto”.
Ad un attento osservatore, stupisce non leggere critiche o semplicemente distinguo sulla parentesi dell’alleanza con la Lega di Salvini, ma anche questo è Stefano Zito, prendere o lasciare.
“Non dico che non farò mai più nulla – diciottomila preferenze hanno un peso non indifferente – ma, intanto, mi dedicherò a collaborare con qualche collega e tornerò a dare una mano agli amici attivisti della provincia di Siracusa per continuare a lavorare insieme per il bene del territorio”.
Un ultimo pensiero è rivolto alle prossime elezioni regionali e alla scelta del candidato Presidente con le primarie insieme al PD.
“Per il candidato alla presidenza della regione non serve intestardirsi nelle deroghe per il terzo mandato ma serve una persona, anche esterna al movimento, di altissimo profilo, carismatica, fedele, inattaccabile, credibile e riconoscibile che possa portare entusiasmo e sia capace di contrastare gli appetiti che mafiosi e affaristi hanno verso i fondi europei 2021-2027 e i fondi del PNRR. Abbiamo questa opportunità e non possiamo fallire”.
Non sembra stia parlando di Cancelleri, chissà se ha già qualcuno in mente.
Emiliano Colomasi
Aggiungi un commento