Numeri incoraggianti, analizzando i dati degli ultimi 3 anni, per quanto riguarda il recupero e gli incassi legati alla Tari nella città di Siracusa, dove quello che era un vero e proprio problema legato all’evasione non può ancora dirsi totalmente risolto, ma, comunque, vede una netta regolarizzazione delle posizioni contributive anche rispetto ad altri tributi come, su tutte, l’Imu.
L’incasso del 2022 di 14 milioni sui 28 che erano attesi porta infatti le entrate al 50 percento, sicuramente ben più alte rispetto agli anni precedenti, mentre nel 2023, e, soprattutto, per il 2024, sarebbero stati superati i 22 milioni di euro su 27,6. Numeri eloquenti che sono stati resi noti dall’assessore alla Fiscalità locale, Franco Coppa, il quale ha confermato che gli accertamenti in corso riguardano anche i quartieri popolari della città aretusea.
Aliquote, quelle legate alla Tari, che in città restano relativamente alte e che non possono non dipendere anche dalla percentuale di differenziata. Conferendo una quantità inferiore di rifiuti, del resto, si pagherebbe di meno. E proprio questa è la strada che consentirebbe di applicare aliquote più basse e che stanno pian piano intraprendendo molti centri. Come ad esempio Avola, che in provincia rappresenta una delle città con i dati migliori ed i progressi più consistenti (insieme a Ferla e Sortino), e, non a caso, rappresenta l’unico comune del siracusano ad essere stato premiato per il secondo anno consecutivo “Plastic free”.
“Si tratta di un traguardo che conferma la nostra attenzione per la tutela dell’ambiente, – ha sottolineato a tal riguardo il sindaco Rossana Cannata – superando ancora una volta la valutazione del comitato nazionale, frutto di azioni concrete e di una collaborazione virtuosa tra istituzioni e cittadini”.
