L’Amministrazione comunale – con il consenso del commissario straordinario – approva il Piano economico finanziario Tari per il 2022-2025 e aumenta il costo del servizio che passerà progressivamente dal 2022 al 2025 da 29.149.649,00 euro a 31.231.975,00 euro, con un incremento di oltre due milioni di euro in tre anni, pari al 7,14%.
A darne notizia, dopo attenta analisi della delibera dello scorso 8 giugno, è il movimento “Civico 4” che non condivide la politica della gestione al ramo da parte dell’attuale Governo della città.
Il movimento parla di un “fallimento” dell’obiettivo del primo anno del 65% della raccolta differenziata che, stando ai documenti, ha raggiunto il 40,85% nel 2020 e il 49,98% nel 2021.
“Dunque, ad oggi, non c’è neanche una annualità in cui sia stato superato mediamente il 50% come più volte asserito da Palazzo Vermexio – tuona il leader Michele Mangiafico – e, comunque, viaggiando almeno 15 punti percentuali sotto gli obiettivi dichiarati nel capitolato di appalto, che andavano raggiunti entro il primo anno di attività (ovvero luglio 2021).”
“Civico4” chiede il ritiro in autotutela del provvedimento, il mantenimento degli attuali costi del servizio di igiene urbana, l’attuazione di tutte le iniziative proposte con i precedenti interventi per raggiungere i target previsti a livello nazionale ed europeo, chiede di conoscere gli investimenti realizzati in questi anni e una indagine indipendente sul grado di soddisfazione del servizio da condividere con la cittadinanza.
“Chiediamo che venga condivisa con la cittadinanza in maniera trasparente la pianificazione dei seguenti servizi: spazzamento delle strade, derattizzazione e disinfestazione, anche straordinarie, considerata l’emergenza in corso. Servizi che, secondo quanto viene fuori dall’attività di ascolto del nostro movimento civico, non sono adeguatamente percepiti dalla cittadinanza. Infine, – conclude Mangiafico – continua a mancare un’attività di investimento sui cestini porta rifiuti per le deiezioni canine, mentre, di contro, la città mette tra le voci di spesa la raccolta da terra delle stesse da parte della ditta appaltatrice.”
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