di Sebastiano Diamante
ROSOLINI
Il parere negativo del ministero dell’Interno è arrivato e rimasto “chiuso in cassaforte” dal sindaco per due settimane. Il provvedimento, quello definitivo, dal governo centrale e firmato dal Sottosegretario Wanda Ferro ha bocciato in via definitiva l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato. E il consiglio comunale trema: se non dovessero essere predisposti i rilievi ministeriali, entro 45 giorni la massima assemblea cittadina potrebbe essere sciolta per legge.
Il documento è datato 22 gennaio, notificato dai carabinieri al sindaco, Giovanni Spadola, in cui il primo cittadino viene messo al corrente della situazione.
Le motivazioni che emergono dal documento sono relativa all’evasione dei tributi giunta a quasi il 50 per cento, soldi che non entrano nelle casse comunali e una riduzione del 20 per cento nel costo dei servizi che l’apparato amministrativo probabilmente non è riuscito a garantire nel quinquennio 2019/2023.
«Un chiaro segno di una amministrazione ferma – ha dichiarato il consigliere comunale Piergiorgio Gerratana – è palese la mancanza di una vera lotta all’evasione fiscale. Ci stiamo dirigendo dritti verso un secondo dissesto, con l’aggravamento di una ipotesi di scioglimento del consiglio». Dunque l’amministrazione rosolinese avrà 45 giorni (ma ne sono già trascorsi 12 dalla notifica) per tentare di rispondere ai rilievi ministeriali. Il sindaco, dal canto suo, è ottimista. «Siamo già a lavoro – si legge in una nota ufficiale di Giovanni Spadola affidata al proprio profilo social – per analizzare e rispondere alle prescrizioni del Ministero».
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