Per il movimento politico presieduto dall’ex assessore comunale Carlo Gradenigo, “senza una seria presa di coscienza il rischio è di ritrovarsi tra un anno e mezzo a parlare nuovamente di singolo affidamento, ricominciando da zero, tra ricorsi, clausole sociali, mancate opere e un sistema idrico oramai al collasso”.
L’intera classe politica locale, provinciale, regionale e nazionale dunque “dovrebbe intervenire per trovare una via comune nell’interesse dei cittadini, evitando da una parte sterili accuse e dall’altra inverosimili giusificazioni con le quali non è possibile dissetarsi nè tantomeno lavarsene le mani”.
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