3 Gennaio 2025

Sicilia, la principessa che, secondo il mito, diede nome all’isola

Il mito insegna, e così anche la favola, la leggenda. Vengono tutti dal passato e ci restituiscono uno scenario, ricco di esperienze più o meno veritiere, più o meno immaginate. Ci parlano di noi. Di una terra florida e per certi versi ostile, di un luogo dove è possibile sognare ciò che gli antichi raccontavano. Questa è la storia della principessa che diede il nome alla nostra isola. È una storia sorta ai tempi dei Bizantini quando la Sicilia era conosciuta con il nome di Trinacria.

Nelle terre ad ovest del Libano, quelle bagnate dal Mediterraneo, in un tempo non ben precisato, una coppia di nobili aspettava la nascita della loro primogenita. L’avrebbero chiamata Sicilia, nome nato dalla congiunzione di syko ed elia, rispettivamente i termini greci per fico e ulivo, due delle colture più fiorenti nelle terre che si affacciano sul nostro mare. Nacque dunque Sicilia, una straordinaria creatura, che incantò tutti con la sua bellezza. Fu un momento di grande gioia per la famiglia, una gioia offuscata dalle parole dell’oracolo del luogo che riferì di una morte prematura della ragazza a quindici anni per mano di un terribile mostro, il Greco Levante.

Un nome questo che risuonava della denominazione del vento di nord-est, portatore di precipitazioni, e che molto probabilmente rappresentava il popolo bizantino, che i siciliani disprezzavano per la durezza delle ingenti tasse. Insieme al cattivo presagio però l’oracolo suggerì una via di scampo. La ragazza si sarebbe salvata se solo avesse intrapreso un viaggio da sola su un’imbarcazione. Ciò accadde.

I nobili, allo scoccare del quindicesimo anno di età, accompagnarono la figlioletta a una barca piena di scorte per affrontare il viaggio in mare. La leggenda parla del trascorrere di tre anni, il tempo in cui Sicilia, ormai senza cibo né acqua, approdò su una terra ricca di acqua e vegetazione, dove riuscì a rifocillarsi. Qui vide un ragazzo, superstite di una terribile pestilenza. I due si innamorarono e compresero che il loro incontro era voluto dagli dei, ecco perché si dice che dalla loro unione nacque la stirpe del popolo siciliano. Salomone Marino e Pitrè scorsero nella storia della principessa Sicilia il mito troiano di Egesta, sfuggita al mostro inviato da Nettuno poiché affidata dal padre Ippote ad alcuni mercanti che la portarono per mare in Sicilia, dove dall’unione con il dio fluviale Crimiso nacque Aceste, fondatore della città di Segesta.

Ma pure ad un altro mito si rivolge la nostra leggenda, a quello di Iside, che dopo l’uccisione di Osiride lascia il trono regale e fa perdere le tracce di sé, permettendo così alla Conoscenza di prendere posto nel mondo.

Daniela Frisone

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