Il Siracusa vince la partita interna contro l’Acireale, ma il successo viene sporcato dai violenti scontri avvenuti al termine dell’incontro.
Zona attorno allo stadio blindata già dalle 13. I circa 300 tifosi acesi scortati sin dal loro arrivo in città.
Partita che scorre con uno sguardo al campo e la voce rivolta contro i supporter avversari. Un epilogo preannunciato per tutti i 90 minuti.
Al termine l’uscita quasi in simultanea delle due tifoserie e il contatto in via Torino, all’altezza dell’istituto Fermi. Contatto fisico, bombe carta, oggetti lanciati da una parte e dall’altra e uomini e donne delle forze dell’ordine raggiunti al volto. Molte le macchine parcheggiate colpite con legni e pietre. Ingenti i danni.
Polizia e Carabinieri in assetto antisommossa sono stati costretti a sparare i lacrimogeni per tenere lontane le due frange di teppisti.
Un’ora di follia figlia, probabilmente, di un errore iniziale: l’aver concesso la trasferta ai tifosi dell’Acireale. Tra le due tifoserie non scorre buon sangue, cosa risaputa da sempre.
Resta la tristezza di una partita di calcio sporcata da gruppi di delinquenti che, purtroppo, continuano a frequentare tribune e curve. Arriveranno denunce e segnalazioni, molte persone costrette ad allontanarsi velocemente dalla zona a muso duro hanno detto “speriamo arrivino gli arresti e il divieto eterno di frequentare uno stadio”.
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