21 Novembre 2024

Siracusa, Civico 4 chiede il ritiro delle cartelle pazze e la bonifica di tutte le banche dati

Amministrazione nemica dei cittadini che carica gli utenti della responsabilità di dover giustificare ingiustamente il pagamento di tributi già versati, alimentando anche code agli sportelli ed eseguire funzioni già attribuite alla ditta appaltatrice del servizio di “supporto” alle entrate tributarie. 

Questa l’accusa di “Civico 4” a seguito della vicenda delle “cartelle pazze” – così come lo stesso movimento le ha definite – che in tanti si sono viste recapitare a casa.

Secondo “Civico 4” la ditta esterna alla quale è stato affidato il compito di supporto si sarebbe sostituita al Comune stesso, saltando quindi anche i dipendenti comunali che si occupano delle entrate tributarie. 

L’affidamento esterno, si legge in una nota del movimento, ammonta fino a 2 milioni e 400 mila euro all’anno, pagato in parte con una quota fissa e in parte – più o meno il 23% – con una quota variabile che è il frutto dei maggiori incassi che ogni anno raggiunge, in base a quanto descritto dal Capitolato di appalto e dal Disciplinare di gara. 

“La società esterna – spiega il leader Michele Mangiafico – può ottenere oltre 500 mila euro in più all’anno aggredendo le posizioni “già note” e quelle “non note”, utilizzando le banche dati presenti al Comune di Siracusa, “indipendentemente dalla qualità e dalla correttezza dei dati presenti”. Quindi, riteniamo che sia interesse di questa società trasmettere quanti più avvisi possibili, andando a colpire nel mucchio, con la presunzione che, per la regola dei grandi numeri, qualche soldo in più – soprattutto dalle posizioni tributarie “già note” (i soliti fessi) – entrerà nelle casse dell’ente”. 

“Ma chi paga, signor sindaco, per il tempo, i costi, la fatica che lei sottrae a migliaia di cittadini siracusani costretti ad “aiutare” la società esterna per bonificare le banche dati errate che sono state fornite loro? Nessuno.”, dice provocatoriamente Mangiafico.

Secondo quanto previsto all’articolo 9 del capitolato di appalto, l’appaltatore si deve occupare “dell’esattezza delle banche dati necessarie alla gestione dei tributi ordinari; pertanto, dovrà svolgere analisi specialistiche periodiche sulle basi imponibili dei singoli tributi ed intraprendere le dovute azioni correttive necessarie”. 

“Un’attività che viene inserita tra le attività “straordinarie”, che l’appaltatore può comodamente fare man mano che i cittadini, ingiustamente vessati e tartassati, tornano presso gli uffici con i loro giustificativi per dimostrare gli errori del Comune.  – afferma ancora Mangiafico – Ecco perché non è per nulla vero quanto l’Amministrazione comunale asserisce in questi giorni millantando la propria presunta buona condotta: questo è un modo di procedere “avverso” ai cittadini, certamente le persone perbene, quelle che voi chiamate “posizioni già note” e che è più facile andare a colpire”.

Per queste ragioni, “Civico 4” chiede: a) il ritiro in autotutela delle “cartelle pazze”; b) l’individuazione di precise penalità per chi aggredisce ingiustamente un cittadino richiedendo tributi non dovuti; c) il ritorno alla gestione diretta delle entrate tributarie da parte del Comune; d) la bonifica di tutte le banche dati errate in possesso dell’Amministrazione comunale.

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