Distinguere chiaramente il lato dell’informazione da quello della propaganda. Questa la richiesta del movimento “Civico 4”, a seguito della delibera 151\2023 dell’Agcom. La questione della comunicazione era già stata sollevata dal movimento lo scorso 6 Giugno.
“Questa delibera – dichiara il leader del movimento, Michele Mangiafico – rappresenta, rispetto alle ragioni che intendiamo far valere a tutela della cittadinanza, un punto di arrivo e un punto di partenza in un campo, quello del digitale, che ancora nella città di Siracusa rappresenta una frontiera per molti versi inesplorata sul piano delle garanzie contro il condizionamento dell’opinione pubblica e l’uso improprio dei dati fornito dagli utenti di una piattaforma. Per quanto ci riguarda rappresenta solo la punta dell’iceberg, per cui ad una moderata soddisfazione rispetto all’accoglimento di una parte delle nostre doglianze aggiungiamo la determinazione volta ad affermare le restanti ragioni”.
L’Amministrazione comunale di Siracusa è presente sulla piattaforma Facebook con la pagina “Comune di Siracusa” che con 19 mila follower dovrebbe essere il canale di comunicazione delle informazioni istituzionali alla cittadinanza (allerte meteo, eventi, viabilità, lavori pubblici etc.) tramite la piattaforma in questione.
“In realtà, non accade questo. – spiega Mangiafico – La pagina viene aggiornata con minore frequenza e con un numero limitato di informazioni rispetto ad un’altra più completa, dove vengono pubblicate, invece, tutte le informazioni istituzionali rivolte alla cittadinanza, ovvero “Francesco Italia Sindaco”, che di fatto – con i suoi 33 mila follower – è la reale pagina di informazione utilizzata dall’Amministrazione comunale nei confronti dei cittadini. Tuttavia, quest’ultima non è solo una pagina di informazioni, perché è anche la pagina attraverso cui, tra un’informazione e l’altra, il Sindaco pubblica le sue indicazioni di voto, le sue posizioni politiche e anche i contenuti con cui attacca gli avversari, finanziando questi post tramite il meccanismo della “sponsorizzata”, che prevede anche precise profilazioni dell’utenza da raggiungere. Dunque, una commistione tra informazione e propaganda che ingenera confusione nella percezione di quali siano le verità oggettive e quali invece dei semplici punti di vista politici.”
Stessa cosa viene denunciata dal movimento per quanto riguarda il canale wapp denominato “Francesco Italia informa”, dove il “sindaco diffonde – nel medesimo messaggio – allerte meteo e link a contenuti di propaganda politica, come se si trattasse di informazioni che viaggiano sullo stesso piano dal punto di vista delle notizie da fornire alla cittadinanza e della distinzione tra fatti e opinioni.”
Il medesimo “modus operandi”, ancora “Civico 4”, caratterizza la piattaforma “Instagram” e l’utilizzo dei profili “Comune di Siracusa” – 1704 follower – e “Francesco Italia Sindaco” – 17800 follower.
“Chiaramente, il fatto che le informazioni nella loro completezza vengano pubblicate solo nelle pagine e nei profili di Francesco Italia e che lo stesso canale wapp rimandi con dei link alle pagine del sindaco e non a quelle del Comune induce i cittadini a collegarsi sempre più alle prime e non alle seconde, determinando la crescita della base dati degli utenti che poi saranno interessati anche dai messaggi di tipo propagandistico. – dice Mangiafico – Peraltro, nessuna informazione in pianta organica e nell’ambito del procedimento amministrativo chiarisce chi fa che cosa. Qual è la figura di social media manager che, nella pianta organica del Comune, cura queste pubblicazioni? Come avviene il processo di autorizzazione alla pubblicazione delle notizie? Qual è la ragione per cui alcune vanno in pubblicazione e altre no? Quest’ultima questione viene solamente accennata dall’Agcom ma non trova, ad oggi, risposte esaurienti.
L’insieme di tutte queste evidenze e di tutti questi interrogativi getta una luce oscura sulla gestione della comunicazione sui social da parte della nostra istituzione cittadina, sulla profilazione dei cittadini stessi e sul fatto che su di essi venga esercitata una campagna di marketing digitale. Sono questi gli aspetti che restano da approfondire dopo la recente delibera e che saranno oggetto di un secondo più dettagliato esposto a seguito del primo e più generico, frutto delle tempistiche dettate dalla campagna elettorale”.
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