Il congresso provinciale del Partito Democratico di Siracusa potrebbe trasformarsi in un laboratorio di partecipazione democratica. È questa la visione di Orazio Scalorino, candidato alla segreteria provinciale, che propone di introdurre le primarie aperte per l’elezione del nuovo segretario.
“Il congresso del Partito Democratico può diventare una vera esperienza di partecipazione democratica soltanto se saremo in grado di portare fuori dalle stanze chiuse delle segreterie e dei caminetti le nostre idee e la nostra visione del territorio. Per fare questo l’unico strumento utile è rappresentato dalle primarie”, ha dichiarato Scalorino.
L’ex sindaco di Solarino, oggi in corsa per guidare il PD siracusano, sottolinea con entusiasmo la presenza di quattro candidati alla segreteria provinciale, vedendo in questa pluralità un’opportunità unica per coinvolgere attivamente cittadini e iscritti. “Quale migliore occasione per portare nelle piazze del territorio questa esperienza? Per questo motivo mi sento di proporre agli altri candidati di stringere un accordo che ci consenta, dopo il primo turno interno con i voti dei tesserati, un secondo turno con le primarie aperte a tutti i cittadini. Una vera festa democratica che porterà all’esterno il PD”, ha aggiunto.
La proposta di Scalorino si concentra sull’idea di utilizzare le primarie non solo per rafforzare il tesseramento, ma anche per aprire un dialogo diretto con i cittadini. Un modo, secondo il candidato, per costruire insieme il futuro del partito e del territorio provinciale.
“Spero che il mio appello possa essere accolto dagli altri candidati e che questa proposta possa essere condivisa dal comitato per il congresso, che deciderà nel merito. Sono fiducioso e credo che solo recuperando lo spirito delle primarie potremo lanciare un messaggio politico importante all’intero territorio provinciale”, ha concluso.
Con la proposta di Scalorino, il PD di Siracusa potrebbe lanciare un segnale significativo non solo al proprio elettorato, ma anche all’intera comunità, dimostrando che la partecipazione democratica può essere uno strumento centrale per definire scelte politiche condivise. Ora resta da vedere se gli altri candidati e il comitato organizzativo accoglieranno questa sfida.
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