20 Settembre 2024

Siracusa, finisce in farsa la votazione di Democrazia Partecipata 2024

Grande delusione e tanti mugugni da parte delle associazioni partecipanti al Progetto di Democrazia Partecipata 2024 del Comune di Siracusa per una ripetizione del voto che non convince tutti. Sarà dunque ripetuta la votazione popolare per decidere quali progetti saranno finanziati nel 2024 con il programma di Democrazia Partecipata. È quanto ha comunicato stamattina l’assessore Marco Zappulla nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il dirigente Enzo Miccoli e la responsabile unica del procedimento Paola Rubino e il funzionario Antonio Gaeta. Erano presenti anche cittadini e rappresentanti di associazioni che erano in corsa nella selezione con loro progetti.

La decisione si è resa necessaria dopo che la società incaricata delle consultazioni on-line, a una richiesta di delucidazioni da parte degli uffici sulle operazioni di voto, ha comunicato con una nota che, a seguito di successivi controlli, erano state rilevate anomalie nei dati anagrafici di alcune persone che non avrebbero avuto diritto di voto. Definendo irregolare la procedura, la società ha invitato l’Amministrazione a ripetere la consultazione popolare.

«Non tollereremo – ha dichiarato l’assessore Zappulla – tentativi di minare il processo di partecipazione civica e il senso di comunità che Democrazia Partecipata rappresenta. Abbiamo già richiesto alla società incaricata di rafforzare i controlli preliminari nel sistema di votazione affinché il voto avvenga in modo chiaro e trasparente, garantendo che situazioni simili non possano ripetersi nella prossima consultazione. È fondamentale che ogni cittadino si impegni a rispettare le regole adottando un comportamento consono alla finalità del progetto. Pur con rammarico per quanto accaduto – ha continuato Zappulla – ribadiamo il nostro impegno nel garantire un processo trasparente e autentico e, pertanto, invitiamo tutti i cittadini e le associazioni a partecipare nuovamente con correttezza e senso di responsabilità, ciò per fare in modo che Democrazia Partecipata continui ad essere un sano esempio di dialogo e collaborazione. Solo con questi presupposti potremo costruire insieme un percorso condiviso».

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