Riceviamo e pubblichiamo la lettera di dimissioni di Donatella Lo Giudice, segretario cittadino di Italia Viva a Siracusa
Confermo la mia costante fiducia nell’unico leader che riconosco e nel quale mi riconosco, Matteo Renzi, ma mi vedo costretta a rassegnare le mie dimissioni dalla segreteria del partito siracusano che mostra averne una interpretazione dell’agire politico assai difforme, si come chi lo rappresenta a livello regionale.
La profonda frattura che si è creata e via via amplificata nel rapporto sia umano che politico nei riguardi di Giancarlo Garozzo, nonché della segretaria provinciale e del mio omologo cittadino Salvatore Piccione, non mi consentono di proseguire un cammino politico, rispondente il mio sentire ed il mio agire.
La politica umiliata a ruolo di oppositore sterile, inutilmente polemico e qualche volta perfino tranchant , non è la politica in cui credo e non mi appartiene in alcun modo per il rispetto che ho verso i cittadini e verso le Istituzioni.
“Scrivo comunicati sparando a zero su tutto, dunque esisto” è un approccio populistico e avvelenatore di pozzi che ormai perfino i 5stelle hanno abbandonato. Un approccio che affronta i contenuti ed i temi di questa città come un match, aduso sferrare un colpo al Sindaco o alla sua Giunta, è la negazione della mia idea di politica. Lo dico, lo scrivo e lo affermo non condividendo molte delle scelte operate da questa Amministrazione!
Alle ultime elezione Amministrative ho sostenuto con convinzione Fabio Moschella al primo turno, e ritenuto convergere su Italia, che (ricordo a me stesse e a chi legge, è stato vice Sindaco dell’Amministrazione Garozzo per 5 anni) solo al secondo turno.
Giancarlo Garozzo, (per ragioni a me ignote) dopo poco tempo dalla vittoria del candidato per cui ci si è stracciati le vesti, ne ha fatto un nemico giurato. Trattamento che lo stesso Garozzo ebbe a subire subito dopo la sua elezione da colui che lo aveva ampiamente e pubblicamente sostenuto, il compianto Gino Foti.
Storicamente sembrerebbe quasi una nemesi. La segretaria provinciale è stata Assessore di questa Amministrazione, ne ha fino ad un certo punto condiviso e sostenuto con grande impegno l’azione politico/Amministrativa. Non mi viene facile immaginare che “ se ne faccio parte è buono se non ci sono io diventa cattivo”
Personalmente rifiuto la cultura del sospetto, quella che faceva dire a Falcone “la cultura del sospetto non è l’anticamera della verità ma del Komeinismo” pertanto credo che le ragioni di questa insanabile profonda frattura fra Garozzo/Furnari e Italia abbiano origini di natura politica. Io credo che qualcuno sia orientato a sovrapporre il ruolo di dirigente di partito con quello di servo muto.
Credo si sia affidato al direttivo il ruolo di “esecutore materiale di servizi fotografici e comunicati stampa purchè si scriva tutto il male possibile”. Ritengo che così facendo non si lavori nell’interesse della città e dei cittadini, ritengo che si stia provando a dare la caccia ai voti cavalcando un dissenso che è pur presente ed ampio in questa città, alla Grillo maniera. Mi sono sentita accusare di avere un approccio “troppo costruttivo” circa i problema di cui abbiamo trattato come Italia Viva, me ne scuso, è l’unico che conosco quando l’interesse è collettivo!
Ritengo che un partito possa crescere dentro un progetto, nello studio approfondito dello stesso, nel confronto dunque nella condivisione. Onestamente sento dover comunicare che dentro Italia Viva Siracusa manchino tutti e tre i presupposti.
Donatella Lo Giudice (segr. Cittadina)
Per quanto sopra espresso si dichiarano dimissionarie: Mirella Abela (Resp. Disabilità) e Maria D’Andrea (resp. Pari opportunità)
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