22 Novembre 2024

Siracusa, “La stagione dell’Isola”, alla Libreria Neapolis si presenta il libro di Daniela Frisone

Prima nazionale, venerdì 27 ottobre alle ore 18 alla Libreria Neapolis di Annalisa Sansalone, in viale Teocrito 125 a Siracusa, per la presentazione del libro “La stagione dell’Isola” di Daniela Frisone (Edizioni Tipheret, Acireale, pp. 96). L’autrice – figura nota in ambito cittadino e provinciale per aver collaborato a lungo con le pagine culturali del quotidiano «La Sicilia», per il suo seguitissimo blog “Questa non è una matita” (tamtamtv.it) e per gli originali contributi agli studi sull’avanguardia e il simbolismo nella letteratura siciliana – dialogherà con Prospero Dente, giornalista e scrittore, e Dario Bottaro, libraio ed esperto di arte sacra. L’ingresso è gratuito.  

“La stagione dell’Isola”, che segna l’esordio narrativo di Daniela Frisone, è un viaggio nell’anima di un Sud indefinito, tra leggende e misteri. All’inizio di questo millennio, in un’isola di un Sud indefinito, dove tutti si conoscono e la vita scorre lenta, Cristina Francese, una giornalista squattrinata che arrotonda aiutando un’amica a portare avanti l’unica libreria dell’Isola, decide di scavare nel fondo di una storia perduta: la scomparsa dei coniugi Cammara dalla Casa del Merlo, avvenuta quindici anni prima. Quando Cristina riesuma l’inchiesta sulla misteriosa sparizione dei due anziani da tempo il silenzio è calato sulla vicenda.

Il libro, nelle librerie da appena un paio di settimane, ha già suscitato curiosità e interesse dei media locali e nazionali. Tra i temi affrontati dal romanzo, segnaliamo il microcosmo di  personaggi atipici che popola l’Isola; l’atmosfera magica e ricca di simboli; l’eco fantastica di una Sicilia antica e per certi versi dimenticata, il viaggio interiore e la formazione di una coscienza già adulta, che fanno da sfondo alla trama del giallo. “La stagione dell’Isola” coinvolge per la sua scrittura densa e polisemica, per la vivida descrizione di personaggi e vicende talvolta surreali, ma che in realtà affondano le radici nella memoria collettiva, locale e familiare; il sovrapporsi di molteplici chiavi di lettura; gli echi letterari verghiani; il fascino di un mondo quasi fiabesco e ancora tutto da scoprire che richiama il Marquez di “Cent’anni di solitudine”.

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