Finalmente arriva in Sicilia la Trilogia completa che Luciano Violante, ex magistrato, politico e parlamentare ha dedicato alle donne del mito: Clitemnestra mercoledì 18 (Teatro Stabile D’Abruzzo), Medea giovedì 19 (Teatro della Città) e Circe venerdì 20 (Teatro di Roma – Teatro Nazionale coproduzione Teatro della Città). Gli spettacoli avranno luogo al Teatro Massimo di Siracusa alle ore 21. È l’affermata attrice italiana Viola Graziosi, diretta da Giuseppe Dipasquale, a dare voce e corpo alle loro storie in cui il messaggio è rivolto alla modernità. Clitemnestra rivendica giustizia sporcandosi le mani di sangue; Medea rivendica la sua dignità di donna uccidendo i figli perché non crescano schiavi; Circe si fa specchio degli uomini e accetta a costo dell’infelicità la sua nuova condizione.
Luciano Violante nella rilettura del mito trova del positivo in queste eroine considerate da sempre “negative”. Le interpretazioni magistrali dell’attrice hanno registrato sold out ovunque e rappresentano una occasione unica per accostarsi ad una lettura diversa, al dolore e ai gesti delle eroine della tragedia greca , a maggior ragione in una città come Siracusa che da più di 100 anni fa rivivere la mitologia greca nelle messe in scena al Teatro Greco. A proposito di “Medea” Violante scrive: « Maga, che è quasi come dire fattucchiera, dea o semidea, assassina, riscatto dei morti di mafia. Colei che sa scegliere le erbe, sa leggere le parole del vento, che ha una visione del mondo nella quale ci sono le consapevolezze dei misteri. La figura di “Clitemnestra” nella letteratura greca si contrappone alle tante mogli di eroi, fedeli devote silenziose: una donna infedele, adultera e violenta che diventerà assassina per disperazione, divorata dal dolore per la perdita di Ifigenia a causa dell’ambizione di Agamennone. Una donna forte e decisa che non si piega alle convenzioni sociali del suo tempo. “Circe” è una perfida seduttrice nella tradizione greca, ammaliatrice e ingannatrice che avviluppa i maschi nella sua sessualità onnivora e ferina. Nel Novecento diventa figura della donna moderna, libera, consapevole e capace di contestare gli stereotipi della cultura eroica patriarcale». La Trilogia rientra nel cartellone del Festival Mediterrartè – classico contemporaneo e gli spettacoli sono prodotti da Teatro Stabile D’Abruzzo, Teatro della Città e Teatro di Roma – Teatro Nazionale.
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