Un servizio quello del trasporto a remi via mare tra Ortigia e Borgata per il quale dal 2015 è in vigore un regolamento approvato dal Consiglio Comunale ad oggi rimasto inapplicato.
“Otto anni dopo – spiega il presidente di Lealtà e Condivisione, Carlo Gradenigo – siamo ancora qui a parlare di quella che potrebbe essere una vera e propria attrazione, una tappa obbligata, lungo il percorso di visita che le migliaia di turisti sarebbero indotti a percorrere a piedi visitando la nostra città”.
“Mettere a sistema tutto ciò all’interno di un tracciato pedonale tra i due principali quartieri storici della città (Ortigia e Borgata), oltre ai posti lavoro, porterebbe alla formazione di nuove maestranze sia per la conduzione a remi che per la necessaria e impegnativa manutenzione e cura delle tipiche imbarcazioni di legno oggi quasi scomparse nonostante l’iscrizione del Gozzo Siracusano nel Registro delle Eredità Immateriali (R.E.I.) della Regione Sicilia. La contestuale organizzazione di corsi per maestri d’ascia, mestiere praticamente estinto insieme ai calafatari un tempo presenti nell’area prospicente lo sbarcadero, potrebbe essere un modo per rilanciarne l’attività portando alla naturale riqualificazione dei luoghi oggi abbandonati al degrado, convertendo l’area in un vero e proprio museo a cielo aperto, un laboratorio per l’esposizione e rimessaggio delle imbarcazioni simbolo della città di Siracusa (altro che ape calessino) come lo sono da sempre le gondole per Venezia”.
Politica, Siracusa
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