Ci risiamo, manca poco ma era prevedibile, ieri la “sentenza” arrivata via email: la discarica Sicula Trasporti è di nuovo satura e ha comunicato che a partire dal 1 giugno, ridurrà la possibilità di conferimento a sole 500 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno, praticamente un’inezia. La cosa, è giusto precisarla, non riguarda solo Siracusa e la sua provincia ma ben 172 Comuni della Sicilia orientale.
Ecco, appunto, il rifiuto indifferenziato, per essere precisi, il nome corretto sarebbe “rifiuto secco residuo” ed è proprio quel termine lì, quel “residuo”, che altrove lo connota come elemento marginale della raccolta differenziata mentre da noi, inspiegabilmente, si pone al centro di tutto e continua ad essere la frazione più consistente oltre che la più cara. Siracusa ne produce ancora troppo. Metteteci la scarsa sensibilizzazione della metà dei cittadini ad un corretto conferimento, metteteci un’evasione spropositata che doveva essere sconfitta e portata alla luce con il fantomatico progetto “Riscontro”, che avrebbe dovuto incrociare banche dati e utenze per risalire agli evasori e che invece si è dimostrato – almeno per ora – un colossale buco nell’acqua, e il gioco è fatto.
Il rischio concreto potrebbe essere quello di vedere nel giro di qualche giorno la città sommersa da rifiuti e se per le emergenze di aprile scorso, tutto sommato, si poteva chiudere ancora un occhio – il siracusano, si sa, è docile e si abitua a tutto – oggi, con i turisti, le rappresentazioni classiche, Dolce, Gabbana, Baglioni e Mannoia, non possiamo proprio permettercelo. Che figura ci faremmo noi, città d’acqua e di luce, Capitale dell’Impero romano d’oriente, la città che mira a diventare una delle mete turistiche più importanti al mondo? Sarebbe un disastro sotto tutti i punti di vista e al Vermexio, lo sanno bene e si sono messi le mani nei capelli perché una tragedia del genere – altro che Sofocle – proprio non potrebbero reggerla. Pensate alle facce di Noi albergatori, di Noi ristoratori e di Noi posteggiatori, che gli dici a questi?
Certo, buona parte della responsabilità deriva da una scellerata politica ambientale regionale che ancora non è riuscita e forse non vuole trovare il bandolo della matassa. Il problema però rimane e ce lo dobbiamo piangere noi, indipendentemente dal fatto di essere cittadini modello, evasori totali, registi del teatro greco, parrini o turisti.
Quindi che fare? La faccio semplice, ma a quanto pare, il Sindaco ha parlato con l’Assessore che si è confrontato con il dirigente, che ha chiamato Tekra che ha fatto un passaggio dalla Polizia ambientale e quello che ne è venuto fuori è un piano di azione infallibile.
Problema: ridurre il più possibile il rifiuto indifferenziato. Indiziati: grandi condomini e attività commerciali. Soluzione: controlli, multe e sanzioni senza pietà. Da lunedì prossimo come dichiarato dal sindaco Francesco Italia: “chiederò alla Polizia Municipale di applicare fedelmente i nostri regolamenti e purtroppo, spingere al massimo le sanzioni fino alle estreme conseguenze”.
A qualcuno tremeranno le gambe perché effettivamente, detta così, la misura appare assai estrema e precipitosa, ma del resto anche il problema lo è o lo potrebbe diventare se non si intervenisse subito. Resta l’incognita dei controlli e delle sanzioni. Gli Uni verranno fatti? Le altre comminate e riscosse? Perché di proclami su pugni duri e risposte muscolari ne abbiamo sentiti tanti ma di risultati se ne sono visti purtroppo pochi.
Forse – e bisogna dare atto che Siracusa negli ultimi anni è passata dallo zero virgola qualcosa ad oltre il 50% di differenziata – visto che l’obiettivo è quello di non vanificare tutto il lavoro fatto fin qui per sviluppare un sistema di raccolta porta a porta che ha dato dei buoni per quanto migliorabili risultati, si sarebbe potuto agire un po’ prima, intanto attraverso una comunicazione capillare ed efficace e in secondo luogo, sanzionando non solo gli abbandoni di rifiuti incondizionati ma anche, in maniera più blanda ma costante, i comportamenti errati degli utenti, nel tentativo di “educarli” ad un conferimento corretto. Adesso, con tutta probabilità l’emergenza potrebbe essere un po’ più contenuta, ma come si dice, con i se e con i ma non si fa la storia e a quanto pare nemmeno la raccolta differenziata.
Emiliano Colomasi
Aggiungi un commento