La Fondazione INDA ha assegnato l’Eschilo d’Oro 2022 a Glauco Mauri. La cerimonia di consegna del riconoscimento all’attore pesarese si è svolta ieri sera al Teatro Greco di Siracusa, prima della replica dell’Edipo Re di Sofocle.
L’Eschilo d’Oro è il riconoscimento assegnato dal 1960 dalla Fondazione Inda a personalità che si sono internazionalmente distinte nel teatro classico e negli studi sulla classicità greca e latina. Nel corso degli anni è stato assegnato a figure come Theo Anghelopulos, Ariane Mnouchkine e Peter Stein ma anche a Vittorio Gassman, Giorgio Albertazzi, Irene Papas. Vanessa Redgrave, Eva Cantarella e Guido Paduano.
Glauco Mauri è stato protagonista a Siracusa in tre spettacoli, legando la propria presenza al Teatro Greco alla figura di Edipo. Mauri, nel 1972 è stato il re tebano nell’Edipo Re di Sofocle per la regia di Alessandro Fersen; nello stesso anno ha ricoperto il ruolo del messaggero nella Medea di Euripide diretta da Franco Enriquez ed è poi tornato a Siracusa nel 1978 interpretando Edipo nell’Edipo a Colono di Sofocle per la regia di Aldo Trionfo. Al cinema è stato in film come Profondo rosso di Dario Argento, La Cina è vicina di Marco Bellocchio ed Ecce Bombo di Nanni Moretti. Glauco Mauri ha attraversato oltre 60 anni di teatro muovendosi tra i classici e la drammaturgia contemporanea, fondando nel 1961 la Compagnia dei Quattro, formazione fondamentale per il teatro italiano, insieme a Valeria Moriconi, Franco Enriquez ed Emanuele Luzzati. In Tv sono una pietra miliare le sue partecipazioni a lavori televisivi della Rai, sia nelle commedie sia nelle tragedie classiche e negli sceneggiati. Glauco Mauri ha anche vinto due premi Ubu come miglior attore ed è Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
La motivazione del riconoscimento assegnato dall’INDA è la seguente: L’Eschilo d’Oro 2022 è assegnato a Glauco Mauri come segno di riconoscimento e gratitudine per la Sua lunga carriera di attore e regista. Da settant’anni signore della scena italiana, dalla sensibilità vibratile e aperta al nuovo, attento tanto ai classici, a partire da Sofocle e Shakespeare, tanto alla drammaturgia del Novecento e contemporanea.
“Questo premio lo voglio condividere con tutti quei giovani, ragazze e ragazzi, che hanno deciso di dedicare la vita al teatro – ha detto un commosso Glauco Mauri -. A questi ragazzi dico di avere fiducia, perché con questa decisione si sono assunti una grande, meravigliosa, responsabilità, quella di raccontare delle favole, delle storie, che sono dele storie della vita sperando che questo possa aiutare gli uomini a tentare di capire quella favola grande, a volte affascinante, a volte terribile, che è la vita. A questi giovani dico solo di non avere paura, di vivere la vita con grande coraggio, di non barare mai. Dite sempre le vostre idee, quello che avete dentro di voi”.
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