15 Gennaio 2025

Siracusa, per la rassegna Nuovo Teatro “Giacominazza” di Luana Rondinelli

Approderà al Teatro Massimo di Siracusa giovedì 16 gennaio alle 21 per poi replicare sabato 18 alle 21 e domenica 19 alle 18 al Piccolo Teatro della Città di Catania lo spettacolo teatrale Giacominazza, scritto e diretto da Luana Rondinelli. Già lo scorso anno l’attrice era stata protagonista nel cartellone dedicato alla drammaturgia contemporanea con lo spettacolo di successo “Taddrarite”. Impegnata nel sociale attraverso il teatro, la Rondinelli condividerà il palcoscenico anche questa volta con Giovanna Mangiù. Un gioco di luci accompagna lo spettatore all’interno della vita di due donne: Giacominazza e Mariannina. La prima è vittima dell’oppressione e delle malignità della gente – lo sguardo “schifiato”, molesto, indagatore e punitivo di fronte alla sua omosessualità dichiarata – cerca di scappare da una realtà che la renderebbe schiava e che le imporrebbe un determinato comportamento che la società vuole; la seconda è la cartomante del paese. A lei il potere di essere “la consigliera di tutti”, “la maga di parole”. Diversi incontri si susseguono e le due donne si ritrovano, una di fronte all’altra, a battersi con le parole per giustificare le loro scelte di vita. “Giacominazza”, diversa per gli altri, è la persona più vera; la cartomante che si è costruita un personaggio è ormai agli occhi della gente la normalità, che va rispettata, e questo a volte a discapito della propria libertà. «Giacominazza – racconta Luana Rondinelli – è il mio personale grido di ribellione. Sulla scena due donne, l’una lo specchio dell’altra, entrambe con la voglia di squarciare i veli dell’ipocrisia di una società malata che non accetta la diversità, di una società che ti giudica e ti costringe ad essere altro, che ti storpia il nome in “Giacominazza” come a disprezzare con quella doppia zeta la personalità e ancor di più l’identità di una persona. Volevo parlare di libertà. Libertà individuale, libertà di pensiero, libertà sessuale, tutto questo sullo sfondo di un innamoramento saffico. Quello che vogliamo regalare al pubblico è un motivo in più per crederci, per amare, per non dubitare mai di se stessi, per esserci… senza maschere». Uno spettacolo che pone lo spettatore non solo di fronte alla scoperta della propria identità ma anche alla consapevolezza di quanto sia importante la libertà di essere e di amare chi si voglia.

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