di Sebastiano Diamante
«Siamo contrari all’utilizzo dello strumento militare a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica nelle nostre città: dateci, invece, più risorse e altro personale». L’appello è dei poliziotti del Siulp, il maggiore sindacato degli agenti che interviene nel dibattito sulla questione sicurezza in provincia, principalmente a seguito di episodi di risse e furti a Pachino e Rosolini. «Gli amministratori locali – ha dichiarato Tommaso Bellavia, segretario provinciale Siulp – pressati dai cittadini invocano maggiore presenza delle forze dell’ordine e, in alcuni casi, anche la presenza dell’esercito pensando che questa sia una “panacea” contro tutti mali. I militari, efficaci in scenari di guerra, non hanno una preparazione di polizia e falsano l’imprescindibile centralità dell’autorità civile di Pubblica sicurezza rappresentata dal Prefetto in funzione politica, e dal Questore in funzione tecnica – operativa». I problemi più grossi per affrontare la questione sicurezza, secondo gli agenti del Siulp, sono la carenza organica in tutti i commissariati della provincia e le risorse economiche per pagare i turni degli operatori di polizia in servizio. «Non solo – ha continuato Bellavia – stiamo ancora aspettando il pagamento degli straordinari del G7, tenutosi a Siracusa di recente, ma ancora si chiedono alle donne ed agli uomini in divisa ulteriori sforzi a costo zero. Con spirito di sacrificio, gli agenti in servizio non si sono mai tirati indietro e mai lo faranno ma è naturale che 10 poliziotti ben motivati, ben trattati e ben pagati valgono 100 poliziotti mal pagati, maltrattati e poco equipaggiati». L’appello è rivolto alla politica provinciale, affinché oltre alla richiesta di maggior sicurezza e di presenza delle forze dell’ordine nel territorio, chiedano al Governo nazionale anche uomini, mezzi e risorse economiche.
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