31 Marzo 2025

Siracusa tra industria, agricoltura e cultura, le riflessioni del segretario Cgil Aloisi

Il recente convegno svoltosi a Siracusa, intitolato “L’agricoltura, l’industria: come costruire un museo che racconti il passato per capire il presente e progettare il futuro”, ha offerto una riflessione approfondita sulla storia e le prospettive economiche e culturali del territorio. L’evento non si è limitato a un’analisi accademica, ma ha proposto una visione d’insieme capace di integrare industria, agricoltura e patrimonio culturale in un modello di sviluppo sostenibile.

Roberto Alosi, segretario generale della CGIL di Siracusa, ha sottolineato come l’idea di dotare la città di un Museo dell’industria e della cultura industriale rappresenti un’opportunità per ripercorrere le tappe dell’industrializzazione siciliana dagli anni ’50, con particolare attenzione agli insediamenti di Priolo e Gela. Secondo Alosi, questa industrializzazione ha portato trasformazioni profonde sul piano ambientale, sociale, economico e culturale, modificando l’identità stessa dei territori coinvolti. Tuttavia, il valore dell’iniziativa risiede nell’intuizione che il futuro del territorio non possa essere costruito senza una sinergia tra industria, agricoltura e patrimonio culturale.

“Parlare di questi temi oggi”, ha dichiarato Alosi, “significa interrogarsi su quale modello di sviluppo vogliamo costruire. Dobbiamo superare le contrapposizioni ideologiche che per troppo tempo hanno paralizzato il dibattito: da un lato chi difende l’industria senza condizioni, come se il lavoro fosse garantito indipendentemente dall’impatto ambientale e dalla sostenibilità; dall’altro chi considera l’industria solo una minaccia, senza offrire alternative concrete per l’occupazione e il benessere delle persone.”

Secondo Alosi, questa contrapposizione è ormai superata dai fatti. “Oggi il mondo del lavoro, la comunità scientifica e la società civile devono collaborare per costruire un nuovo modello che coniughi sviluppo economico, tutela della salute e dell’ambiente, valorizzazione dell’agricoltura e del patrimonio culturale. Questo è l’equilibrio complesso ma necessario che il convegno ha messo in evidenza.”

Il segretario della CGIL ha poi evidenziato come Siracusa sia rimasta per troppo tempo imprigionata in una dicotomia tra il Teatro Greco, simbolo della sua storia millenaria, e la zona industriale, con il suo impatto produttivo e ambientale. “Non siamo stati capaci di costruire un’integrazione intelligente tra queste due realtà, in una visione di continuità culturale più ampia. È ora di ribaltare questa logica: l’industria non può più essere un corpo estraneo rispetto al territorio, ma deve diventare parte integrante delle sue vocazioni naturali.”

Alosi ha poi aggiunto che la vera questione non è scegliere tra agricoltura e industria, tra cultura e manifattura, ma farle dialogare: “Non si tratta di discorsi astratti, ma di opportunità concrete che possiamo e dobbiamo cogliere. Pensiamo al valore che il nostro territorio potrebbe esprimere attraverso un sistema integrato in cui siti archeologici di rilevanza mondiale convivano con un paesaggio agricolo unico e con un distretto industriale moderno, tecnologicamente avanzato, diversificato e sostenibile. Non è solo una questione di bellezza o identità storica: è un’opportunità economica concreta, capace di generare reddito e occupazione, purché supportata da infrastrutture, formazione e investimenti mirati.”

Infine, il segretario della CGIL ha ribadito che la strada da seguire è chiara: “Il mondo della cultura ci indica con nettezza la direzione giusta, ma spetta alla politica e alle parti sociali trasformare questa visione in realtà. Non possiamo più difendere modelli superati e contrapposti, ma dobbiamo costruire un progetto di futuro. Un futuro in cui Siracusa non sia costretta a scegliere tra lavoro e salute, tra industria e ambiente, tra tradizione e innovazione. Perché il vero sviluppo non nasce dalle divisioni, ma dalla capacità di tenere insieme tutte queste dimensioni in un progetto comune.”

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