I sinistri stradali rappresentano ancora un’ombra oscura sulla vita dei giovani tra i 15 e i 29 anni, rimanendo la principale causa di morte in questa fascia di età. Per affrontare questa sfida, la Polizia Stradale ha organizzato due giornate di formazione rivolte ai Volontari delle Misericordie ed agli Scout della provincia di Siracusa. Gli eventi, tenutisi presso la sala conferenze di Confindustria, sono stati caratterizzati dalla proiezione del Film Young Europe, alla visione del quale sono seguiti momenti di riflessione focalizzati sui rischi di comportamenti imprudenti spesso dettati da distrazione o ricerca di visibilità sui social. Pillole di educazione stradale e percorsi modulati hanno, poi, accompagnato la manifestazione con l’obiettivo di sensibilizzare la platea sui rischi che si corrono assumendo condotte azzardate dettate molto spesso dalla distrazione o più semplicemente dalla fretta o ancora dalla ricerca di visibilità sui social. Nel corso degli incontri, i ragazzi sono stati coinvolti in un dibattito interattivo, al quale hanno partecipato attivamente, sui comportamenti da tenere sia quando si è pedoni e sia quando si è conducenti di veicoli. Finalità dell’iniziativa – dichiara il Dirigente della Polizia Stradale di Siracusa Antonio Capodicasa – “è che i volontari diventino testimonial e fedeli alleati della sicurezza stradale attraverso comportamenti virtuosi e rispettosi delle regole finalizzati a divertirsi con coscienza senza mettere a rischio la propria vita e quella degli altri”. Non sono mancati momenti di riflessione e raccoglimento dedicati al ricordo di chi ha perso la vita o è rimasto vittima di sinistri stradali, ma anche ai loro familiari e a tutti coloro che si occupano del soccorso, dell’assistenza e del supporto a chi deve affrontare le conseguenze del trauma. Tra i relatori anche la responsabile dell’Associazione Familiari e vittime della strada, Deborah Lentini, che ha raccontato la sua tragica esperienza “sottolineando quanto la mente umana non può neanche immaginare cosa si prova a perdere un figlio a causa della violenza stradale, se non lo si vive davvero. Nessuno, ha aggiunto, può capire cosa significa non vedere tornare mai più un figlio a casa, ecco perché serve il nostro e vostro impegno per stare sempre più vicini a chi incorre in situazioni tragiche come queste”. A restituire la dimensione del fenomeno, i dati, drammatici ed eloquenti, snocciolati nel corso degli incontri proprio in previsione della “Giornata in memoria delle vittime della strada”, ove la Polizia Stradale ha svolto una capillare campagna di contrasto alla guida in stato di alterazione psicofisica per abuso di alcol e/o di droghe svolta durante il mese di riferimento. Affiancata a tale attività, sono stati annoverati anche i risultati dei dispositivi specifici di contrasto a tutti quei comportamenti di guida che costituiscono le principali cause dei sinistri stradali: nel corso del mese di novembre, infatti, sono state contestate in totale 609 infrazioni tra le quali quelle per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza, per l’utilizzo del telefono cellulare, per la guida sotto l’effetto di alcol e/o droghe, per la mancanza di copertura assicurativa o per la guida senza patente, ritirando complessivamente 17 patenti di guida e 53 carte di circolazione per gravissime infrazioni al codice della strada. Gli eventi si sono conclusi con un forte appello a una guida responsabile – come dichiarato dal Dirigente della Polizia Stradale Antonio Capodicasa – il quale ha ricordato che “la sicurezza stradale è un impegno collettivo che coinvolge tutti, dalle istituzioni ai singoli cittadini, ed anche da oggi le ragazze e i ragazzi del servizio civile volontario e degli Scout che con la loro attività quotidiana possono promuovere comportamenti sicuri divulgando, tra pari, ciò che hanno appreso nel corso delle giornate formative”.
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