27 Dicembre 2024

Sortino, esposti per la prima volta i manoscritti settecenteschi del parroco e storico Andrea Gurciullo

L’incontro dal titolo “Andrea Gurciullo. Parroco e storico di Sortino nel ‘700" si è svolto nella chiesa di San Sebastiano e ha visto le relazioni di Luigi Ingaliso e Dionisio Mollica sul valore della sua attività dello storico per la comunità locale

Secondo incontro, nella splendida cornice della sortinese di San Sebastiano, sul tema “Andrea Gurciullo. Parroco e storico di Sortino nel ‘700”, che, per la prima volta, ha visto anche l’esposizione al pubblico, in visione, di alcuni manoscritti originali dello stesso storico. Tantissime, per l’occasione, le persone che hanno partecipato all’iniziativa organizzata dall’associazione “Andrea Gurciullo” caratterizzata dalle relazioni di Luigi Ingaliso, docente dell’Università di Catania, e dello storico ed avvocato locale Dionisio Mollica.

Ha introdotto il professore Mario Blancato, presidente dell’associazione organizzatrice, il quale ha spiegato come, tra i suoi obiettivi, vi sia la stampa degli scritti inediti del parroco ringraziando don Luigi Salonia (assente perché impegnato nella celebrazione della messa serale) per il sostegno all’associazione e la sua collaborazione alle attività. Il primo relatore, il professor Ingaliso, ha collocato l’attività intellettuale del parroco nell’ambito delle accademie e della cultura siciliana del Settecento: dalla sua analisi è emerso l’impegno di Andrea Gurciullo a favore dei contadini e contro gli abusi feudali del marchese Gaetani, signore di Sortino. L’avvocato Mollica, a seguire, ha ripreso e approfondito tali tematiche: ha inoltre analizzato, con un puntuale metodo filologico, le opere del parroco che hanno riguardato varie tematiche come la storia di Sortino, le cautele e la ricostruzione della città e delle sue chiese dopo il terremoto del 1693.

Le trattazioni dei relatori hanno attestato la presenza e le rilevanti attività di un personaggio che, per cultura, si è distinto notevolmente sul piano regionale e nazionale. Il testimone lasciato alle successive generazioni da parte di Gurciullo è infatti costituito dall’importanza della cultura civile e religiosa per la crescita della comunità (dato che istituì anche la biblioteca presso la Chiesa) ma anche per la partecipazione, la valorizzazione del territorio ed il suo inserimento in circuiti più ampi.

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