Dialogo con i Governi, fondi Pnrr e una politica di maggiore sostegno alle fasce più deboli e agli anziani. Sono questi i punti cardinali dell’azione della Uil pensionati, come traspare dalle parole del segretario provinciale Emanuele Sorrentino.
“Ci sono tante questioni aperte e occorre maggior dialogo col Governo così come aveva avviato la struttura nazionale per raggiungere un equilibrio fiscale e penalizzare il meno possibile i lavoratori dipendenti ma soprattutto i pensionati che non riescono a trovare stabilità per vivere in maniera dignitosa. Noi ci stiamo lavorando e ne parliamo quotidianamente con i dirigenti sindacali – dichiara Sorrentino -, ciò è sempre motivo di grande confronto anche con le altre organizzazioni sindacali per scegliere tavoli comuni e fare in modo che ci siano presenze politiche importanti nel territorio. Abbiamo aumentato di oltre il 50 per cento gli iscritti della Uil Pensionati, certamente non è tutto merito nostro ma anche di chi ci ha preceduto, anche se pure noi abbiamo lavorato e stiamo lavorando intensamente per essere sempre più punto di riferimento in una provincia dove, ad esempio, la qualità della vita è sempre difficile. E lo testimoniano le classifiche impietose che certificano la presenza di tanti problemi. A cominciare dalla questione socio-sanitaria che la pandemia ha messo a nudo. Se ci fosse stata questa emergenza già nei primi mesi in maniera pesante come avvenuto nel nord d’Italia, non sappiamo come sarebbe finita qui. Ne abbiamo parlato più volte e anche se oggi si parla meno di emergenza sanitaria, i problemi rimangono. Perché si sono azzerati e bloccati i servizi sanitari nelle strutture, non si fa più prevenzione e nonostante i nostri solleciti, i tavoli della salute che avevamo avviato, notiamo che ci scontriamo continuamente con muri di gomma perché non c’è la volontà di trovare soluzioni”.
“Parliamo di Fondi Pnrr? Arriveranno quattrini nel nostro territorio – conclude il segretario provinciale Uil Pensionati – ma come avvenuto per gli anni precedenti, se non saremo in grado di spenderli puntualmente, li perderemo a favore di altre nazioni europee che ne beneficeranno. Perché noi mostriamo difficoltà a presentare anche progetti credibili. E questo territorio continuerà a essere sottosviluppato, con i problemi che ci sono da oltre 40 anni. Noi non possiamo permetterlo e faremo battaglie comuni, affinché non si dica: “Ma il sindacato dove era?”. Non possiamo risolvere questioni da soli ma soltanto se ci sarà la sensibilità da parte di tutti”.
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