20 Settembre 2024

Una Vampa Letteraria contro l’indolenza culturale del siracusano: era il 1917

A Siracusa, il 15 maggio del 1917, si stampava il primo numero di una rivista “controcorrente”, «La Vampa Letteraria» era il suo nome, a indicare il fuoco artistico che la alimentava, anche perché diretta da giovanissimi, Giuseppe Incastrone, Salvatore Bozzanca e Angelo Cristina. I primi due frequentavano l’Istituto tecnico aretuseo, il terzo, originario di Licata e iscritto all’Università di Palermo, era impegnato al fronte. «La Vampa Letteraria», anche solo per pochi mesi in una piccola realtà come Siracusa, rappresentò una vera e propria sfida. Incastrone e Bozzanca, con gli pseudonimi di Liliaco Zante e Delio Illogiari, nel manifesto che anticipava il primo numero del giornale puntarono il dito contro l’indolenza culturale della provincia: “Siccome oggi noi siamo coscienti che una città, la quale non ha tali mezzi per il progresso intellettuale dei suoi figli, muore nell’oscurantismo, abbiamo, con la nostra giovane mentalità, fondato una rivista che si promette di mettersi a capo di un movimento intellettuale nella nostra città. Essa cercherà per mezzo e con scritti dei nostri maggiori giovani ingegni di far conoscere tutto il movimento intellettuale contemporaneo”.

Fu il noto poeta veronese, Lionello Fiumi (nella foto a destra), a metterli in contatto con riviste e scrittori del tempo di matrice avanguardista, che contemplavano la tradizione letteraria nazionale pur arricchendola di quell’originalità propria dello spirito novecentesco. C’è da dire che nel panorama letterario nazionale, dove la rivista era prima di tutto barricata da cui la nuova generazione poetica combatteva per una nuova identità spirituale e artistica, il periodico partenopeo «La Diana» divenne polo di attrazione in Sicilia per fogli come «La Fonte» e «La Scalata» di Catania, il «Nuovo Giornale Letterario» di Messina e «La Vampa Letteraria» di Siracusa.

Salvatore Quasimodo

Fu il caso del giovanissimo Salvatore Quasimodo (foto a destra), a quel tempo redattore del «Nuovo Giornale Letterario» di Messina, che inviò al periodico siracusano una sua prosa lirica dal titolo Fiamme Mattinali: di fatto dai vampisti mai pubblicata, il testo (foto a sinistra) vide luce solo nel 1954 su «La Voce di Siracusa», per volontà del suo direttore, Giuseppe Incastrone. A segnare la sua fine fu la morte di Salvatore Bozzanca, la chiamata al fronte dello stesso Incastrone, la dispersione e l’allontanamento di amici e fedeli collaboratori per via del conflitto. Fu così che l’impegno e i buoni propositi dei vampisti di rinnovare la cultura locale si spensero nel dicembre del 1917.

In questo senso è interessante il carteggio relativo al giornale aretuseo, ricco di manoscritti, suggerimenti, elogi e critiche da parte di poeti e intellettuali del tempo. È stato pubblicato nel 2000 in Un giornalista controcorrente. Giuseppe Incastrone. Da La Vampa letteraria (1917) a La Voce di Siracusa (1954-1974) a cura di Francesco De Feo e Amerigo Giuseppucci, dove si riportano i maggiori scambi intellettuali: Lionello Fiumi, Filippo De Pisis, Corrado Govoni, Enrico Cardile, Guido da Verona; altri nomi, purtroppo, non arrivarono a pubblicarvi perché la Vampa chiuse i battenti dopo solo otto numeri.

Daniela Frisone

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